L’ETICA ROVESCIATA

Il torneo di caccia e i bambini colpiti da tumore Il caso di Caccamo merita una serie riflessione. L’episodio che mi è capitato leggere, ovvero che il ricavato di una gara di caccia alla quaglia venisse reso in favore di bambini colpiti da leucemia e per il quale “alcuni cittadini” di Caccamo hanno inteso protestare, con una “petizione” al sindaco di quella cittadina, al fine di “ porre un freno ad una simile ed oltraggiosa follia”, merita una seria riflessione che mostra inquietanti spunti appunto di … FOLLIA. Questo episodio, in se apparentemente banale, tuttavia chiama in causa profonde riflessioni filosofiche che lo rendono estremamente complesso, perché entrerebbero in gioco pensatori del calibro di Max Weber e Zygmunt Bauman. Max Weber con la sua etica della responsabilità e Zygmunt Bauman con le analisi della postmodernità espresse nella metafora della società liquida.

Ma cercando di essere più semplice e più banale, nonché sorridere sulla FOLLIA di cotanti sensibili cittadini di Caccamo, mi viene in mente Vespasiano ( imperatore romano ) al quale la tradizione attribuirebbe la famosa frase PECUNIA NON OLET….i soldi non puzzano…il denaro è il denaro.


L’accostamento forse è un po irriverente, ma il pensiero sottostante è decisamente rispettoso di un imperioso bisogno, quello di aiutare bambini affetti da leucemia e, per far questo, è scattata la SENSIBILITA’ di una ben precisa categoria di persone, I CACCIATORI, il cui spessore etico e la dimensione morale non è da meno dei rispettabili cittadini caccamesi svegliati dal bisogno di APPARIRE a tutti i costi, APPARIRE come valore, in un mondo che ha perso ogni punto di riferimento, dove l’etica diventa difficile da definire, dove ciascuno sulla base del proprio ideale combatte un ideale altrui, Jurgen Habermas la chiama“differenziazione dei mondi di vita”, nel senso di non riconoscere principi etici VALEVOLI PER TUTTI, insomma UNIVERSALI.

I bambini affetti da leucemia o comunque colpiti da tumore, dovrebbero essere visti ed inseriti in un comune modo di percepire, sentire, far proprio il dramma da questi vissuto e dalle loro famiglie; aiutare questo mondo sofferente NON PUÒ e NON DEVE indurre anonimi soggetti riunitisi in occasionali gruppi di protesta a BLOCCARE o anche solo tentare di bloccare una meritoria iniziativa, senza fornire soluzioni alternative per finanziare la ricerca che aiuti questi bambini malati a guarire. Ecco la differente sensibilità che in un “mondo liquido” porta alcuni cittadini a comportamenti emotivi, narcisistici, ambigui, dettati dalla “industria delle paure”, inconsapevoli forse del danno morale ed etico inflitto non solo ai promotori di una benefica iniziativa ma anche ai destinatari di questa. Come vedete non ho parlato di caccia e di cacciatori, perché il CACCIATORE non deve sentirsi intimorito da isteriche iniziative che mirano ad infangarne l’immagine, ma deve SENTIRSI ORGOGLIOSO, profondamente orgoglioso dell’iniziativa e del bel gesto. Il Cacciatore ha bisogno di bei gesti, anzi invito gruppi ed associazioni a RIPETERE TALI INIZIATIVE, a DIFFONDERLE E PUBBLICIZZARLE, perché il BENE non ha l’odore dell’ipocrisia e del falso buonismo, il BENE è valore in sé che NOBILITA chi lo fa e particolarmente NOBILITA chi esercita una passione che era appannaggio di RE ed IMPERATORI. A questi perbenisti cittadini caccamesi, che si scompongono per …”l’uccisione di animali”, consiglio una bella visita nei mattatoi delle città, ad odorare l’acre odore del sangue ed ascoltare lo straziante lamento di buoi e vitelli, prima che finiscano in succulenti bistecche a sapido contorno di pranzi e bisbocciate. A meno che non siano tutti … vegetariani!!!

Vostro affezionatissimo

Carmelo Francesco Alfano